Ieri sera il consiglio esecutivo del FMI ha approvato un provvedimento che segna un momento storico nella vita dell’istituto. Si tratta dell’emissione di obbligazioni che verranno sottoscritte da diversi Stati membri, al fine di fornire risorse sufficienti ad assistere i paesi in difficoltà.
Ricordo che a fine 2008, in piena crisi finanziaria, il direttore generale Strauss-Kahn aveva annunciato di avere a disposizione 200 miliardi di dollari che sarebbero stati immediatamente messi a disposizione delle economie in difficoltà. Finora sono stati annunciati prestiti per oltre 150 miliardi, ma il coinvolgimento dell’economia reale e i corollari della crisi rischiano di rendere le risorse a disposizione insufficienti. Secondo gli impegni assunti nel vertice del G20, dovrebbe essere raggiunta la soglia dei 750 miliardi di dollari.
La prima emissione obbligazionaria nella storia dell’istituto è la notizia di spicco, ma ciò che mi preme sottolineare è la percezione, resa evidente dagli eventi collegati, dell’avviarsi verso un diverso assetto negli equilibri internazionali. I paesi emergenti, in particolare quelli del gruppo Bric (Brasile, Russia, India e Cina) assumono rilievo in quest’occasione, affiancando alle risorse messe in campo da Giappone, Ue e Usa, la volontà di acquistare obbligazioni per 80 mld di dollari. Il loro maggior peso all’interno dell’istituto di Washington sarà particolarmente rilevante tenuto conto che, come affermato dal nostro rappresentante presso la Bce L. Bini Smaghi, la crisi ha ridato al Fondo «il suo posto nel cuore del sistema finanziario internazionale».
Se a ciò si aggiungono le pressioni per rendere il sistema monetario internazionale meno dipendente dal dollaro e i tentativi, in particolare cinesi, per una minore esposizione in valuta americana, non è fantascienza ipotizzare un raffreddamento dell’egemonia del dollaro nei mercati monetari.
Per approfondimenti:
IMF Approves Framework for Issuing Notes to the Official Sector, Press Release No. 09/248, July 1, 2009.
Alessandro Merli, Prima asta di bond per l’FMI, Il Sole 24 Ore, 2 luglio 2009.
Bini Smaghi (Bce): «Più poteri all'Fmi per contrastare la crisi», Il Sole 24 Ore, 23 giugno 2009.
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