Oggi è un bel giorno per tutti i bambini e per gli ex bambini che, come me, sono cresciuti fantasticando sulle avventure di Pinocchio, il burattino più famoso al mondo.
Il 7 luglio del 1881, ben 128 anni fa, venne pubblicata ne «il Giornale per bambini» la prima puntata della celebre storia di Carlo Collodi.
Ricordo con nostalgica felicità la voce che mi narrava le peripezie di Pinocchio e le immagini che prendevano forma nella mia mente fanciulla. C’era anche il cartone animato sulla TV pubblica, di cui ancora ricordo la sigla, e la nota versione della Disney.
Inconsciamente ancora oggi mi scopro a fischiettare il motivetto del film, in bianco e nero, mi pare con Nino Manfredi nei panni di Geppetto… lo ricordate? Era sempre la stessa melodia, che però cambiava di velocità a seconda dell’intensità del momento!
È impressionante vedere cosa hanno fatto attorno alla storia di Pinocchio: film, canzoni, magliette, pupazzi, giocattoli. Mi basterebbe prendere la macchina e fare 280 km per raggiungere il paese di Collodi, vicino a Pistoia, dove tutto gira attorno al mitico Pinocchio!
E come dimenticare gli insegnamenti che ha radicato in noi: per essere bravi bisogna rispettare gli altri, essere obbedienti, non lasciarsi abbagliare dal «Paese dei balocchi»…
E ora che sono cresciuto, che mi sono riempito la testa di nozioni, formule ed esperienze riscopro Pinocchio sotto una nuova veste.
Ho approfondito il tema della crisi finanziaria e così la gente vorrebbe consigli su come comportarsi, come investire senza rischiare di perdere tutto, come difendersi dai truffatori. Beh, c’è una risposta semplice ma efficace: rileggete Pinocchio.
«Erano giunti più che a mezza strada, quando la Volpe, fermandosi di punto in bianco, disse al burattino: “Vuoi raddoppiare le tue monete d'oro?” “Cioè?” “Vuoi tu, di cinque miserabili zecchini, farne cento, mille, duemila?” “Magari! E la maniera?” “La maniera è facilissima. Invece di tornartene a casa tua, dovresti venire con noi” “E dove mi volete condurre?” “Nel paese dei Barbagianni”. Pinocchio ci pensò un poco, e poi disse risolutamente: “No, non ci voglio venire. […]!” “Dunque”, disse la Volpe, “vuoi proprio andare a casa tua? Allora vai pure, e tanto peggio per te!” “Tanto peggio per te!” ripetè il Gatto. “Pensaci bene, Pinocchio, perché tu dai un calcio alla fortuna”. “Alla fortuna!” ripetè il Gatto. “I tuoi cinque zecchini, dall'oggi al domani sarebbero diventati duemila”. “Duemila!” ripetè il Gatto. “Ma com'è mai possibile che diventino tanti?” domandò Pinocchio, restando a bocca aperta dallo stupore».
Dopo la spiegazione della Volpe il Gatto aggiunse:
« “Non lavoriamo per il vile interesse: noi lavoriamo unicamente per arricchire gli altri” ».
Non vi ricorda qualcosa? Così dicono i celebri truffatori dei nostri tempi!
Il Grillo parlante aveva avvertito Pinocchio:
« “Voglio darti un consiglio. […] Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioni! Dai retta a me, ritorna indietro”».
Ma Pinocchio non volle ascoltare il Grillo parlante, e sappiamo tutti com’è finita!
Di Gatti e di Volpi ce ne sono un sacco in giro, raccontano di guadagni facili e chiedono fiducia. Purtroppo ci sono stati anche molti Pinocchi, nello sfondo di questa crisi finanziaria, piccoli risparmiatori e grossi investitori che si sono fidati, troppi che hanno rischiato.
Teniamolo bene a mente, anche nel mondo finanziario un po’ di fortuna non fa male, ma i miracoli non li fa nessuno. La ricchezza non si crea dal nulla, alla base c’è sempre il lavoro. Vogliamo dar credito a qualcuno? Chiediamogli cosa fa. Vogliamo buttarci nel mondo finanziario? Impariamo a leggere i bilanci. Qualcuno ci promette guadagni stratosferici? guardiamo se ha anche i baffi!!
Grazie Pinocchio, perché ci hai insegnato tante cose. Buon anniversario!
Per approfondimenti:
La storia di Pinocchio
Il parco di Pinocchio di Collodi, La Butterfly House e il Giardino Garzoni
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