mercoledì 3 febbraio 2010

Uno sfogo… meglio non sapere!

Mi hanno chiesto per quale motivo non ho più scritto in questo blog.
Sono caduto in un’overdose da informazioni negative!
Premetto di aver scoperto, nel corso degli ultimi anni, che tra gennaio e marzo il mio umore subisce un tracollo: divento triste, irritabile e tendo ad isolarmi. Eppure è proprio in questi mesi che nella mia vita sono accaduti importanti cambiamenti.
Quest’anno sto sfogando quest’irrequietezza con il completo rifiuto per tutto ciò che è informazione. Comincio a pensare che a essere disinformati si viva meglio, che conoscere le vicende del mondo sia un’eccellente maniera per farsi del male.
I mass media ci stanno bombardando di cattive notizie, stanno succedendo cose assurde, a volte prive di logica.
L’ultimo post che ho pubblicato chiedeva di prendere una posizione in vista del vertice di Copenhagen, sul quale nutrivo buone speranze. Ebbene, dopo aver appreso che è stato praticamente inconcludente, ho trovato uno studio volto a quantificare la quantità di CO2 che il vertice stesso ha contribuito ad emettere, tra spostamenti aerei dei vari leader e quantità di carta sprecata per stampare lunghi rapporti per la maggior parte mai letti. Che delusione!
Poi la natura si è presa la sua rivincita, con il tremendo terremoto ad Haiti che ha raso al suolo interi edifici nella capitale Port-au-Prince, causando oltre centomila morti. A ciò si aggiunga che, mentre alcuni uomini soffrono, altri uomini godono. Proliferano le società di sicurezza private che, dopo Iraq e Afghanistan, sono pronte a fare affari ad Haiti. I soldi prima di tutto!
Nel frattempo in Pakistan svolazzano nei cieli i Predator: aerei senza pilota controllati a distanza e dotati di telecamere a infrarossi. Droni che, da un’altezza di tre chilometri, oggi sparano missili anticarro Hellfire mietendo vittime, spesso tra la popolazione civile, e domani seguiranno il bersaglio attraverso una finestra aperta. Che spreco di energie!
Dal canto suo il Pakistan tiene armi nucleari nel cassetto, basta premere un bottone… Speriamo che un nanodrone non infastidisca qualche generale che, nel tentativo di spiaccicare il fastidioso intruso, batta un colpo nel pulsante rosso!

Sapete chi sono gli squirters? Letteralmente “quelli che schizzano”, termine gergale coniato da queglialtri che stanno in poltrona a seguire su un monitor gli attacchi aerei in Afghanistan. In pratica sono quelle persone in miniatura che corrono, cercando un riparo, prima che la bomba esploda lasciando solo macerie carbonizzate. Per fortuna i monitor rendono tutto irreale e almeno i soldati da scrivania, dopo il bombardamento, possono tornare a casa e cenare con la famiglia.
Nel frattempo gli israeliani annunciano la costruzione di un muro alla frontiera con l’Egitto per impedire l’ingresso nel paese degli immigrati clandestini. Quelli non entrano e nell’altra direzione partono i raid aerei nella Striscia di Gaza.
Queste sono solo pillole di quanto si legge nelle riviste di informazione internazionale.
E la TV che dice?
Le telecamere in Italia riprendono immagini da guerriglia urbana con italiani e immigrati che si scontrano violentemente. Sullo sfondo storie di mancata integrazione, di povertà, di sfruttamento, di paura. Si discute per scoprire chi è il colpevole, si tira in ballo il razzismo, la mafia, l’irregolarità… soliti argomenti che ci portano a una dialettica della quale siamo diventati maestri. I politici, invece di cercare le soluzioni, sembrano giocare a chi è più bravo a denigrare l’avversario. E intanto si riempie il palinsesto e si vendono le pubblicità. In TV, certo, perché la carta stampata è pure lei in crisi!
La crisi, ah la crisi, brutta bestia! Chiudono le fabbriche, calano i consumi, avanzano le difficoltà, si profila la povertà, l’istituzione più grande della nostra società, la famiglia, annaspa.
Ho visto pochi minuti di un’inchiesta televisiva, pochi giorni fa, e ho dovuto cambiare canale, toccandomi le p####, scongiurando che un giorno non tocchi anche a me essere così sfortunato!
Il potente americano non sta meglio, con il tasso di disoccupazione al 10%. In Gran Bretagna la chiamano "generazione perduta", sono i giovani tra 16 e 25 anni che entrano in un mercato del lavoro devastato dalla crisi.
Affiorano turbe psicologiche che prepotentemente fanno notizia, sembra un’improvvisa pazzia di massa: madri che uccidono i figli senza apparente motivo, figli che aggrediscono i padri per il predominio su una consolle, ragazzine che offrono il proprio corpo per pochi euro.
E poi ci sono terroristi dietro l’angolo pronti a far disastri, criminali spregiudicati alla ricerca di qualche spicciolo e i soliti conflitti etnici qua e là.
A cosa serve sapere tutte queste cose? O meglio, a cosa serve saperle con la consapevolezza di non poter risolvere i problemi del mondo?

Neanche le previsioni del tempo ci consolano: il riscaldamento è globale, ma fa un freddo cane!
Basta!
Voglio solo buone notizie.
E se non le trovo leggerò solo Men’s Health, guarderò solo il “Grande Fratello”, “Uomini e donne” e “Amici”.

1 commento:

  1. Meno Male.... mi sono riletto ascoltando la canzone che Cristicchi ha presentato al Festival di Sanremo:

    "La gente non ha voglia di pensare cose - cose negative
    la gente vuol godersi in pace le vacanze estive
    ci siamo rotti il pacco di sentire che tutto va male
    della valanga di brutte notizie al telegiornale
    C’è - L’Italia paese di Santi
    pochi idraulici e troppe badanti
    C’è l’Italia paese della Liberté
    Egalité e del Gioca Giuè!
    C’è - l’Italia s’è desta ma
    dipende dai punti di vista
    C’è la crisi mondiale che avanza
    e i terremotati ancora in vacanza

    Meno male che c’è Carla Bruni
    Siamo fatti così - Sarkonò Sarkosì
    Che bella Carla Bruni
    se si parla di te il problema non c’è
    io rido… io rido…
    ambarabàciccicoccò soldi e coca sul comò

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