martedì 13 dicembre 2011

A. l'Alfabetista

"...parliamo dello stesso argomento, ma una parola o un nome fanno tornare loro in mente qualcosa di completamente personale, e cominciano a pensarci senza che nessuno si accorga di nulla. Nelle loro teste viene proiettato un film che nessun altro può vedere.
Se così fosse, come potremmo nel profondo del nostro essere interessarci agli altri? Percepire il dolore di un altro individuo. Crediamo di farlo, ma un assassino è la dimostrazione che non è possibile. Può uccidere proprio per il fatto che non sente la disperazione degli altri mentre urlano e si difendono. Per un omicida si tratta solo di corpi estranei."

[Torsten Pettersson, A. L'alfabetista, pag. 156]

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