giovedì 9 luglio 2009

G8: La Cina chiede una diversificazione della moneta di riferimento.

Il 2 luglio, in questo Blog, scrivevo delle pressioni internazionali per rendere il sistema monetario meno dipendente dal dollaro ed ecco, oggi, una nuova conferma delle pressioni cinesi per una riforma graduale del sistema valutario. La stampa, a conclusione della riunione del G14 a l’Aquila, riporta oggi le richieste cinesi «per una maggiore diversificazione della moneta di riferimento», istanza già espressa poche settimane fa da Brasile, Russia, India e dalla stessa Cina.
L’obiettivo cinese sembra essere la promozione dello yuan a valuta concorrente del dollaro negli scambi internazionali. La strategia cinese ha già preso il via pochi giorni fa, con l’avvio di un programma pilota di scambi commerciali in yuan tra Shanghai e la regione del Guandong e alcune nazioni del sud-est asiatico, Hong Kong e Macao.
Nell’ambiente finanziario, dove l’eco degli avvenimenti è estremamente veloce, si sono notate già le conseguenze immediate di queste dichiarazioni: nei mercati valutari il tasso di cambio della divisa americana ha assunto negli ultimi giorni un andamento discendente rispetto allo yuan e all’euro.


Inoltre, se la minor influenza del dollaro nei rapporti internazionali dovesse diventare realtà, molti paesi potrebbero diminuire la quantità di riserve in valuta americana e gli Stati Uniti sarebbero costretti ad aumentare le proprie riserve di valute straniere, avrebbero più difficoltà a finanziare i propri debiti. Una minor richiesta di dollari potrebbe causare una diminuzione del relativo valore nei rapporti valutari… per gli Usa diventerebbe più costoso acquistare all’estero.

Capiremo nei prossimi mesi come si evolverà questa cosa, intanto aspettiamo i risultati del vertice G8!

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Segnalo «Come un uomo sulla terra», in onda questa sera su Rai tre.

«La recente polemica sui “respingimenti” ha tralasciato un piccolo particolare: chi sono quegli uomini e quelle donne sui barconi? Quali sono le loro storie? Che cosa hanno passato per arrivare in Italia? Come hanno fatto a ad attraversare un deserto? Cosa vuol dire viaggiare a 50 gradi dentro un container pieno zeppo di persone? Come sono gli analoghi dei nostri CPT in Libia? Sono campi di concentramento finanziati anche dall’Italia? Con i nostri soldi, quindi? Attraverso i racconti dei protagonisti scopriamo l'agghiacciante realtà del passaggio nell'inferno libico, fatto di campi di concentramento nel deserto, di stupri e di esseri umani venduti e comprati (uno di loro – Dagmar Yimer - è co-regista con Andrea Segre) .

Un eccezionale documento che finalmente dà voce a chi non l'ha mai avuta.»
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Fonti:
La Cina chiede una riforma graduale del sistema valutario, Il Sole 24 Ore, 9 luglio 2009.
Andrea Franceschi, Import-export in yuan, così Pechino si sgancia dal dollaro, Il Sole 24 Ore, 6 luglio 2009.
Immagini da Google finance

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