domenica 19 luglio 2009

G8 - L’Aquila, una sintesi per capire le priorità.

Oggi, 19 luglio, terminano i controlli ai valichi di frontiera, reintrodotti temporaneamente nel nostro paese in occasione del Vertice G8. Con domani possiamo quindi ritenere concluso il Vertice di quest’anno che, a parte qualche manifestazione di protesta, comprensibile, dato il calibro delle personalità presenti, e il rientro in patria del presidente cinese Hu Jintao, a causa della crisi nel Xinjiang, si è svolto, come riportato dai mass media, in un clima sostanzialmente sereno.
Agli incontri de L’Aquila, svoltisi tra l’8 e il 10 luglio, oltre ai principali paesi industrializzati (Canada, Federazione Russa, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti), sono stati coinvolti anche i paesi emergenti, i paesi africani e alcune importanti organizzazioni internazionali, raggiungendo, nelle sessioni più ampie, alla rappresentanza di quasi il 90% dell’economia mondiale.
Si è discusso di economia mondiale, sviluppo, cambiamento climatico, questioni politiche e sicurezza alimentare.


Anche se le decisioni prese durante questi incontri sono semplicemente delle linee guida per i diversi paesi, che non si assumono alcun impegno vincolante, una sintesi di quanto discusso, data l’ampia rappresentanza, può fornirci la base per comprendere quali siano le priorità a livello internazionale.
Innanzitutto durante il Vertice è stata ribadita la necessità di pensare in maniera globale. I rapporti, sia economici che sociali, tra le diverse nazioni sono ormai talmente interconnessi che è inopportuna qualsiasi iniziativa che non tenga conto delle ripercussioni e delle azioni di altri paesi. Le necessità che si pongono in questo momento inoltre, dalla gestione dei cambiamenti climatici al reperimento di risorse energetiche, solo per fare gli esempi più scontati, raggiungono, per loro natura, dimensioni globali, e devono essere affrontate con il coinvolgimento dell’intera popolazione.
È probabile perciò che l’allargamento del gruppo degli 8 venga riproposto frequentemente, con l’obiettivo, se non di ottenere una governance mondiale, almeno di arrivare alla formulazione di strategie condivise.
Un passo in questa direzione è stato compiuto con l’ Heiligendam - L'Aquila Project (HAP), grazie al quale i Leader del G8, assieme a Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica si impegnano a ottenere risultati tangibili per configurare insieme il futuro attraverso la comprensione reciproca e un modello di crescita equilibrato e sostenibile.
La situazione dell’ECONOMIA mondiale richiede il sostegno e il risanamento del sistema finanziario, affrontando al contempo la dimensione sociale della crisi, mettendo le persone al primo posto e promuovendo azioni per l’occupazione e la protezione sociale. L’impegno dei Leader sarà focalizzato ad una crescita economica solida, innovativa, verde e sostenibile, resistendo inoltre al protezionismo attraverso la riduzione delle barriere al COMMERCIO.
La crisi ha messo a rischio i progressi fatti per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio, peggiorando la situazione dei paesi più poveri e vulnerabili ai quali sarà assicurato l’aiuto dei paesi più ricchi. Per l’Africa, in particolare, è stata adottata una dichiarazione congiunta G8-Africa, nella quale si esprime la determinazione a costruire un partenariato più forte per migliorare l'accesso all'acqua e ai servizi igienici di base.
Tenuto conto dei dati allarmanti sulla SICUREZZA ALIMENTARE, riportati in questo blog il 5 luglio in «I numeri della fame», i Leader si sono impegnati a mobilitare 20 miliardi di dollari in 3 anni per sostenere lo sviluppo rurale nei paesi poveri, attraverso il rilancio degli investimenti, un maggior coordinamento e una maggiore efficacia degli aiuti.
Non poteva mancare in agenda la discussione sui CAMBIAMENTI CLIMATICI, durante la quale è stata riconosciuta la necessità di mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di due gradi rispetto ai livelli pre-industriali. L’obiettivo di lungo termine è la riduzione delle emissioni globali del 50% entro il 2050 (di cui l’80% a carico dei paesi sviluppati), da adottarsi anche attraverso investimenti in ricerca e nuove tecnologie.
Nell’affrontare i TEMI POLITICI, i Leader si sono soffermati sui rapporti USA – Russia, sulla situazione iraniana, israeliana, coreana, afgana, pakistana, soffermandosi in particolare sulla non proliferazione nucleare e sul sostegno alla lotta al terrorismo.
Il prossimo incontro, nel 2010, si terrà in Canada, ai Leader ora non resta che impegnarsi affinché le buone intenzioni espresse si traducano in realtà.
Fonti:
Chair’s Summary, L’Aquila, 10 luglio 2009.
Per approfondire:
http://www.g8italia2009.it/
Immagini e video:
Logo G8 2009
SitoG8/ANSA foto: Alessandro Di Meo
SitoG8/ANSA foto: Maurizio Brambatti

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